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Itinerari, Trekking

Trekking alle cascate del Dardagna: una giornata in Appennino bolognese

Pubblicato da:

Bel

Il:

1 Agosto 2023

Scopri le cascate del Dardagna attraverso un facile trekking nel bosco, adatto a tutti tra faggi e acqua che scorre

Ciao Viaggiatore FVR, oggi ti portiamo nelle 7 cascate più famose del Parco Regionale del Corno alle Scale: le cascate del Dardagna.

Prima d’addentrarci in questa escursione, se ancora non ci conosci, lascia che ci presentiamo: noi siamo Bel & Fol, siamo amanti della natura e della montagna al punto di cambiare vita e trasferirci in Appennino.

In questo blog e sui nostri social condividiamo le nostre avventure giorno per giorno con la finalità di costruire una community di Viaggiatori simili e che condividano la nostra stessa filosofia di vita.

Fatte le presentazioni è ora d’iniziare, in questo articolo troverai:

  • Le cascate del Dardagna: info generali
  • Le cascate del Dardagna: come arrivare e dove parcheggiare
  • Le cascate del Dardagna: il Santuario della Madonna dell’Acero
  • Le cascate del Dardagna: i dettagli del trekking e la TRACCIA GPX
  • Le cascate del Dardagna: dove mangiare nelle vicinanze
  • Conclusioni

Continua a leggere per scoprire le 7 meraviglie del Parco Regionale del Corno alle Scale!

Le cascate del Dardagna: info generali

Il Dardagna è il torrente più famoso di tutto l’Appennino bolognese: la sua sorgente è tra il Corno alle Scale e il Monte Spigolino.

Da piccolo corso d’acqua, man mano che scende, il Dardagna s’ingrandisce e poco sotto il Rifugio Cavone forma le 7 cascate che andremo a vedere oggi.

Infatti, proprio grazie a questi 7 balzi che il Dardagna affronta, superando così un dislivello di circa 250 mt.
Poi scende giù fino a valle per sfociare prima nel Torrente Leo, dopo nel Panaro, quindi nel Po e in men che non si dica arriva nel Mar Adriatico.

Il percorso per visitare le Cascate del Dardagna è adatto a tutti, bambini e cani compresi, e permette di vedere dalla prima cascata alta 15 m all’ultima che raddoppia il suo salto e che a nostro parere è una delle più belle!

Il sentiero è interamente dentro al bosco e per superare con più facilità il dislivello, sono stati creati scalini e ringhiere, per questo consigliamo d’indossare scarpe da trekking e abbigliamento sportivo.

Cascate del Dardagna: come arrivare e dove parcheggiare

Le cascate del Dardagna distano circa 2,40 ore da Firenze e 2 ore da Bologna e Modena, ma da ovunque tu venga ti basterà impostare sul navigatore “cascate del Dardagna” e il gioco è fatto.

Noi venendo da Fanano (MO) abbiamo preso Via Porrettana e in circa 3 quarti d’ora siamo arrivati passando per Vidiciatico e Poggiolforato.

I parcheggi messi a disposizione per per gli escursionisti sono due, entrambi gratuiti ed incustoditi: il primo ampio accanto la strada qualche centinaio di metri prima dell’inizio del sentiero; mentre il secondo è vicino al Santuario della Madonna dell’Acero, più piccolo e a ridosso dell’inizio del sentiero.

Le cascate del Dardagna: il Santuario della Madonna dell’Acero

Il Santuario della Madonna dell’Acero è il luogo di culto più famoso di tutto l’Appennino bolognese.

La sua sacralità è strettamente connessa ad una leggenda, a due pastorelli e all’albero di acero: adesso te la raccontiamo meglio!

Era il 5 Agosto di molti secoli fa, quando due bambini, di cui uno sordomuto dalla nascita, stavano portando a pascolare il loro gregge e furono improvvisamente colpiti da una forte bufera di neve.

I due trovarono riparo sotto la folta chioma di un Acero e proprio qui, poco dopo, apparse loro la Madonna.

La Madonna donò l’udito e la parola al pastorello sordomuto in cambio volle essere venerata in quel preciso luogo, così fu costruita una prima cappella intorno all’acero e solo nel XVII e XVIII secolo furono aggiunte le altre parti e il campanile!

Il Santuario della Madonna dell’Acero si trova in corrispondenza del confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana su un piano anticamente definito “di Zufardo”.

Non sappiamo se per la sacralità del luogo o per altro, ma ti possiamo assicurare che osservando le mura e tutto ciò che le circonda un senso di pace, tranquillità e benessere pian piano si farà strada nella tua anima fino a rilassarti completamente.

Ecco perchè, prima d’iniziare il trekking consigliamo di sedersi nel prato di fronte al santuario e contemplarlo per qualche minuto.

In estate il santuario è aperto tutti i giorni e si può entrare anche per visitare l’acero in cui era apparsa la Madonna; mentre in Inverno le porte della chiesa sono aperte soltanto per svolgere i normali riti religiosi, quindi alla Domenica!

Il trekking per visitare le Cascate del Dardagna parte proprio accanto al Santuario della Madonna dell’Acero.

Le Cascate del Dardagna: i dettagli del trekking e la TRACCIA GPX

PARTENZA: Santuario della Madonna dell’Acero

ARRIVO: Santuario della Madonna dell’Acero

DISTANZA: 5 km

DISLIVELLO: 425 m

DIFFICOLTA’: E (T=turistico, E=escursionista, EE=escursionista esperto, EEA=escursionista esperto attrezzato)

PANORAMICO: no

TRACCIATO: si

PER CANI: si

RIFORNIMENTO D’ACQUA: si (Hotel della Madonna dell’Acero)

Purtroppo essendo questo un trekking fatto tanto tempo fa, non abbiamo fatto i contenuti necessari per potertelo raccontare come al solito!

Sappi solo che dal Santuario della Madonna dell’Acero devi prendere il Sentiero CAI 331 e 333, noi non abbiamo fatto il percorso ad anello e siamo semplicemente tornati indietro da dove eravamo venuti.

Ti lasciamo, comunque, la TRACCIA GPX del trekking che puoi scaricare gratuitamente e il video YouTube che abbiamo fatto quel giorno.

Le cascate del Dardagna: dove mangiare nelle vicinanze

Essendo questo un trekking molto leggero e veloce il nostro consiglio è di organizzarlo in mattinata per poi poterti gustare un buon pranzetto!

Noi tornando verso Fanano, abbiamo deciso di fermarci all’Agriturismo Cà Gabrielli e aggiungiamo anche che ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi!

Intanto la cucina dell’agriturismo è sempre aperta e prepara i piatti all’istante, garantendo così sempre cibo di qualità.

Inoltre vengono serviti solo prodotti e materie prime del territori prediligendo così una cucina a km 0.

Ma non solo, Cà Gabrielli è anche un’azienda agricola e quindi dopo il pranzo ne abbiamo approfittato per far visita ai loro cavalli, asini e caprette!

Se vuoi conoscere altri ristori sparsi per l’Appennino ti consigliamo di leggere subito la rubrica creata apposta da noi: dentro ti segnaliamo tutti i ristoranti o agriturismi o rifugi approvati prima da noi!

Conclusioni

Ok Viaggiatore FVR, anche oggi siamo arrivati alla fine di questo trekking!

Se vuoi approfondire la conoscenza dell’Appennino bolognese ti invitiamo a leggere anche il nostro trekking sul Corno alle Scale.

Inoltre iscriviti al nostro Canale Telegram e/o alla Newsletter FVR per essere sempre aggiornato sui contenuti che pubblichiamo.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato

TI MANDIAMO UN GROSSO ABBRACCIO VIRTUALE

Buona mattinata, buon pomeriggio, buona serata… BUON TUTTO 🙂

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